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Provate per voi: Mizuno Wave Rider 26

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Abbiamo testato le nuove Mizuno Wave Rider 26, scarpe da corsa consigliabili ad un’ampia platea di runner, da medi ad evoluti, di peso non eccessivo. Ideali per chi è in cerca di una scarpa polivalente e durevole, di alta qualità.

(Filippo Pavesi) Ho provato a correre con le nuove Mizuno Wave Rider 26, l’ultima versione della più nota e longeva scarpa da running della storia Mizuno, sulla quale l’azienda ha progressivamente sperimentato le sue nuove tecnologie, come il sistema Wave e, più recentemente, l’esclusivo compound Enerzy.

Sulla Wave Rider 26, la casa di Osaka ha aggiunto il 17% il compound Enerzy nell’intersuola, che si è inspessita di un paio di millimetri sotto tutto il piede. Ricordo che questo esclusivo materiale fornisce un ritorno di energia superiore del 56%, rispetto ai precedenti, pur essendo più morbido e pertanto più confortevole, secondo quanto dichiarato da Akira Morita (product manager Mizuno Enerzy).

Mizuno Wave Rider 26 nel dettaglio

Sulla nuova Mizuno Wave Rider 26 (prezzo di listino 160 €) il compound Enerzy, con portanza ridotta,  è utilizzato per l’intera intersuola, completato da cuneo posteriore di maggiore portanza. Fra i due strati, è inserito il Wave, polimero che da alcune stagioni ha origine biologica, essendo ricavato dai semi dell’olio di ricino. E’ da notare che, in questa sua ultima evoluzione, il Wave è arrivato ad assumere una forma sostanzialmente piana, salvo i due rialzi bilaterali, leggermente ondulati, che irrigidiscono il perimetro, collaborando alla rimarchevole stabilità posteriore e all’ottimo sostegno del mesopiede.

Il disegno della suola, sempre in solida gomma anti abrasione X10, è stato completamente rivisto, in particolare nell’avanpiede, eliminando i canali di flessione, sostituiti da un elemento unico, lavorato con traforatura reticolare, il quale si estende elasticamente e ritorna subito dopo, collaborando al ritorno dopo ogni flessione. Il battistrada è interamente costituito da bassi tacchetti di forma fusoidale, con i bordi ben stondati.

Inoltre, sia nell’avanpiede che sotto al calcagno, entrambe le zone in cui può avvenire il primo contatto sono ora isolate da un ampio canale SmoothRide, longitudinale, che riduce le componenti di forza trasversali, ammorbidendo l’impatto al suolo.

La tomaia DynamotionFit è in maglia Vamp mesh sottile e compatta, priva di cuciture, con linguetta integrata a manicotto avvolgente. Il sottopiede estraibile, in poliuretano traspirante completa la protezione.

Sulle scarpe messe a mia disposizione per il test, nella taglia UK 11, ho rilevato un peso di 336 grammi e uno spessore complessivo di suola+intersuola di 26,5 mm anteriori e di ben 38,5 mm posteriori (giusto 2 mm sotto al limite di spessore consentito dalle regole di World Athletic), confermando il classico differenziale di 12 mm. Per la taglia campione UK 8 la Mizuno dichiara 285 grammi di peso.

Mizuno Wave Rider 26 modello donna

Mizuno Wave Rider 26: comportamento su strada

Anche sulla 26a edizione di questo prestigioso modello Mizuno ho apprezzato l’ottima calzata, comoda all’avanpiede e ben fasciante nel mesopiede e intorno al calcagno.

Dopo aver corso, quasi sempre su asfalto, posso dire che le Mizuno Wave Rider 26 hanno mantenuto il loro carattere dinamico, in coerenza con le precedenti versioni, aggiornandolo secondo l’evoluzione del mercato, che premia le scarpe sempre più morbide ed ammortizzate, allo scopo di migliorare ulteriormente il confort.

Anche se credo che una Mizuno Wave Rider non diventerà mai una scarpa ultra-morbida, in questa versione l’ammortizzazione è migliorata, rispetto alla precedente, pur mantenendo un feeling piuttosto solido, senza sbandamenti, con una resa che sembra migliorare all’aumentare della velocità.

Inoltre, pur essendo una scarpa con impostazione neutra, la stabilità posteriore è notevole ed il sostegno al mesopiede è ottimo, così com’è la protezione del tendine di Achille, grazie ai 12 mm di differenziale, che caratterizza i modelli Mizuno classici.

La flessione del piede avviene nel punto fisiologicamente corretto, ed ora è seguita da un pronto ritorno elastico, che contribuisce piacevolmente all’efficienza della spinta.

L’aspetto peculiare delle Wave Rider 26 resta quello di essere scarpe vivaci e reattive: sia quando si corrono molti chilometri a velocità di crociera, sia quando si accelera, o quando si ripetono tratti più veloci, queste scarpe rispondono bene ai cambi di velocità.

La mescola della suola è piuttosto aderente, ma grazie al disegno con bassi tacchetti ben stondati, anche lo smorzamento delle forze orizzontali conseguenti alla frenata, che sappiamo essere importante per prevenire lesioni ai legamenti, è risultato buono.

In conclusione

I test svolti mi permettono di dire che anche le Mizuno Wave Rider 26, ultima edizione, sono un ulteriore passo avanti rispetto alle precedenti, soprattutto grazie alla maggior quantità di compound Enerzy posto sotto il piede.

Sono scarpe polivalenti di impostazione classica, neutre, sicure, protettive, snelle e reattive. Ammortizzano a dovere, senza ostacolare il lavoro naturale del piede e senza annullare completamente la percezione del suolo.

Hanno mostrato un comportamento, efficiente, stabile e protettivo, valido su varie distanze, che diventa ancora più piacevole quando si accelera, grazie a una bella risposta.

Ritengo siano scarpe consigliabili ad un’ampia platea di runner, da medi ad evoluti, di peso non eccessivo, in cerca di una scarpa polivalente, sicura e durevole, di alta qualità.

Mizuno Wave Rider 26: la scheda

Nota sul test

Peso 75 Kg e sono alto 182 cm. Podisti di peso diverso, o con un diverso stile di corsa, possono percepire sensazioni diverse. Ho corso con le Mizuno Wave Rider 26, nella taglia UK11, fornite gratuitamente per questo test da Mizuno Italia, ma non esistono vincoli tali da condizionare l’indipendenza dei pareri forniti.